UniBo Motorsport, dalla teoria alla pratica
“Se sei uno studente dell’Università di Bologna e condividi la passione per i motori puoi far parte del team UniBo Motorsport. Entrare nel team ti permetterà di far esperienza e divertirti. Lavorerai in un gruppo di persone determinate e potrai partecipare alle competizioni di Formula Student in giro per l’Europa, realizzando e mettendo in pista il tuo talento”.
Questo è il motto del Team Unibo. Grazie al supporto delle aziende della Motor Valley e agli studenti della facoltà d’ingegneria dell’Alma Mater Studiorum di Bologna nascono sempre ottimi frutti. In particolare auto con motore endotermico e moto con motore elettrico che parteciperanno alle prossime competizioni inter-universitarie.
Il tutto nasce nel lontano 2009, dalla volontà di pochi studenti della facoltà di ingegneria meccanica intenzionati a mettersi in gioco nell’ambito del motorsport.
Nel corso degli anni il team è cresciuto a dismisura. Nel 2009 era composto da venti ragazzi ma adesso conta centocinquanta membri provenienti da diverse facoltà dell’Ateneo. Il lavoro formativo premia i nuovi progetti degli studenti realizzati in sinergia con due grandi aziende del territorio come Ducati e Lamborghini. La vettura presenta un motore di derivazione motociclistica con alimentazione a etanolo per minimizzare l’impatto ambientale, telaio in fibra di carbonio, sistema di controllo del motore e con le più avanzate funzionalità alla ricerca della prestazione con i consumi minimi.
La moto introduce tecnologie innovative sia sul propulsore che sul telaio, ci sono componenti strutturali realizzati con le più avanzate tecnologie, il telaio è in fibra di carbonio, la batteria ha celle al litio di nuova concezione, il sistema di controllo della propulsione elettrica usa tecnologie non ancora disponibili sul mercato.
Il Team compete nella Formula SAE e nella categoria Motostudent, le soddisfazioni non sono di certo mancate nel corso di queste stagioni! La realizzazione dei due prototipi comporta l’impiego di numerose risorse nel tentativo di consolidare il collegamento tra la realtà accademica e quella industriale.
Andrea Periccioli