Il CIV è uno tra i campionati nazionali più interessanti ma cosa potrebbe fare per crescere ulteriormente? Chi sono stati i piloti i più brillanti? Chi ha deluso? L’opinione dell’autorevole giornalista Stefano Bergonzini.
Stefano, come hai visto il CIV 2019?
“Il CIV 2019 è stato probabilmente uno tra i Campionati Italiani più belli degli ultimi anni, per qualità dei piloti e dei team presenti. Oggi è un Campionato valido, dove il livello è alto. Il problema adesso è di farlo conoscere ai milioni di appassionati che seguono la MotoGP e che ben poco ne sanno. Il lavoro fatto dal 2009 a oggi è stato molto buono. C’è il potenziale per puntare a divenire una opportunità molto più importante per i piloti e i team“.
Cosa dovrebbe fare per crescere ulteriormente?
“Servono almeno 2 gare all’estero e la diretta Tv, perché il prodotto televisivo è all’altezza. Vedo il CIV del futuro come un Campionato continentale dei giovani che possono arrivare da tutta Europa, dall’Est, ma anche da USA e Australia. Una forte alternativa al CEV che è in calo. Per far questo però occorre slegarsi dalle logiche solite dove si cerca di accontentare tutti e ragionare da promotori/imprenditori”.
Nel 2019 chi ti ha sorpreso di più?
“Oltre a Pirro che è la bandiera del CIV, i piloti che mi sono piaciuti di più sono il formidabile Luca Lunetta, Campione della PreMoto3 che da 2 anni vince tutto. Nicholas Spinelli che in Moto3 ha sbaragliato gli attesissimi junior team di Gresini, Sky VR46 e Leopard. Come stile di guida mi piacciono moltissimo Filippo Farioli e Filippo Rovelli.
Lorenzo Savadori ha onorato in pieno il Campionato della SBK, rendendolo interessante. Tra i giovani mi ha sorpreso Filippo Bianchi in PreMoto3, non era facile vincere l’ultima gara contro Farioli e Lunetta” .
Chi ha deluso?
“Mi aspettavo di più da Zannoni, Bartolini e Bartalesi, piloti esperti che dovevano puntare a vincere il titolo per trovare una moto con la quale correre il mondiale Moto3 2020″.