I fatti sono eloquenti. Il Campionato Italiano Rally è stato falsato dalle forature.
Lo ha vinto Giandomenico Basso in coppia con Lorenzo Granai, su una Skoda Fabia R5. Il suo rivale diretto Simone Campedelli, su Ford Fiesta R5, è stato vittima dell’ennesima foratura.
Nel CIR si sono verificate 10 forature che lasciano alquanto perplessi. Il sospetto, un po’ di tutti, è che ci sia qualche pazzo che mette dei chiodi lungo le prove speciali mettendo a repentaglio l’incolumità fisica dei piloti. Il tutto per favorire i propri beniamini.
Simone Campedelli pretende chiarezza. “Il CIR è stato falsato – afferma – indipendentemente dal vincitore. Chiunque di noi lo avesse vinto, avrebbe conquistato una coppa di carta. Io ho forato 6 gomme, 3 Rossetti ed una Crugnola. Non voglio fare illazioni ma riportare i dati reali, oggettivi”.
Simone analizza la situazione con estrema lucidità.
“Sabato è stata scritta una pagina di sport molto triste. Ho tanta rabbia e non perché ho perso il campionato ma perché è stato rovinato uno sport che amo fin da bambino. Sono riuscito a trasformare la mia passione in un lavoro. Ho una squadra seria, il team Orange 1 Racing, che fa grossi investimenti e tutto viene vanificato. Si può vincere o perdere ma in modo sportivo. Quando ha vinto Crugnola, la scorsa gara, sono corso ad abbracciarlo perché era stato forte e lo aveva fatto sportivamente.
Le mie forature sono molto sospette, inutile negare l’evidenza. Ho le foto ed i camera car che confermano le mie forti perplessità”.
Campedelli vuole andare fino in fondo
“Pretendo che venga fatta chiarezza e giustizia. Vorrei condanne esemplari a livello sportivo nel caso in cui i fenomeni che si sono verificati fossero riconducibili ad un pilota o un team. Non mi arrendo finché le cose non cambiano”.
Nel caso andrai a gareggiare all’estero?
“Certo, se non vedo un cambiamento radicale, al CIR non mi vedono più. Nel caso io e la squadra andremmo a gareggiare l’estero”.
Marianna Giannoni