Natale é il giorno dei bambini. Nel 2018 abbiamo pubblicato un articolo su Le Fiabe dei Motociclisti intervistando il grande Ernest Pozzali. È sempre di attualità e vi consigliamo di leggerlo. Quest’anno vi raccontiamo la favola di un pilota che ha conquistato il cuore degli appassionati di tutto il mondo: Paolo Diana.
Lo abbiamo intervistato dopo il Rallylegend ma non eravamo riusciti a capire bene perché la gente impazzisse per lui. Ora lo conosciamo meglio ed è tutto molto chiaro.
“Ammiro tutti coloro che hanno una passione ed hanno la sapienza e la costanza di coltivarla. Sono loro il motore del mondo”. (Enzo Ferrari)
Enzo Ferrari amava alla follia i piloti che mettevano al primo posto la passione per i motori. D’altra parte, come non amarli?
La passione é il filo conduttore della favola di “Capitan America dei rally”.
La fiaba di Paolo Diana è ambientata a Verucchio, un paesino nell’entroterra riminese.
C’era una volta un bambino che andava sempre a vedere le gare assieme a suo padre. Si è appassionato tantissimo ai motori e si è messo in testa di farsi una macchina da corsa.
Ha preso una Fiat 131 stradale e le ha detto “ti voglio racing”.
Paolo non era ricco di famiglia e non aveva sponsor. Per anni ha fatto due lavori, sia il magazziniere che il pizzaiolo, per poter coltivare la propria passione.
È sempre stato una mente brillante. Non ha studiato meccanica eppure ha sempre lavorato benissimo alle macchine. È sempre stato costantemente all’avanguardia, su tutto.
Negli ultimi anni usa spesso la tuta di Capitan America, l’eroe che lotta per la libertà. Capitan America era magrolino ma dopo aver bevuto un siero magico ed essere stato bombardato da raggi speciali, è diventato un super uomo. Paolo non ha bevuto nessun siero magico ma é un super eroe per tutti i suoi tifosi, grandi e piccini.
Regala emozioni autentiche, conquista la gente con i suoi traversi ma soprattutto con la sua simpatia e la sua immensa carica di umanità. Come Capitan America aiuta sempre il prossimo, gli viene spontaneo farlo.
Niente vacanze, niente lussi, niente sfizi…solo i rally!
Negli anni la sua situazione di fatto non è cambiata. Certo, se un tempo doveva pagare l’iscrizione alle gare, ora viene invitato ma praticamente non ha sponsor, solo alcuni partners tecnici. Ancor oggi lavora a tempo pieno ed investe tutti i soldi che guadagna nel suo 131 Racing.
Forse nel corso della sua carriera Paolo Diana è stato troppo buono. Spesso nel motorsport e negli affari “vincono” i più perfidi, non i più buoni. Nelle favole, però, trionfano sempre i buoni. Siamo certi che questa favola sarà a lieto fine e Paolo Diana riuscirà a realizzare tutti i suoi sogni. Glie lo auguriamo di cuore. Buon Natale, Paolo. Buon Natale a tutti!
MG