Editoriale – Lo sport ha bisogno di stelle: l’effetto Mattia Pasini sul CIV
Effetto Vale. La presenza di Mattia Pasini al CIV è molto simile a quella di Valentino Rossi al GT World Challenge Europe. Mattia è un pilota che ha partecipato 239 Gran Premi del Motomondiale ma è anche, soprattutto, un personaggio con un carisma straordinario.
A Misano c’erano piloti dal curriculum sportivo forse migliore di quello di Pasini, ex piloti di MotoGP e del Mondiale Superbike, eppure…
Eppure la gente era tutta per Mattia Pasini. Perché è commentatore di Sky? Forse, ma non solo. “Il Paso” è un pilota un po’ fuori dagli schemi ma con una forza interiore eccezionale, fin dalla tenera età. Da ragazzino è stato vittima un grave incidente riportando danni permanenti al braccio destro. Nonostante questo ha fatto una splendida carriera nel Motomondiale collezionando vittorie e podi.
Ha avuto alti e bassi ma ha sempre lottato. Ieri ha lanciato, una volta di più, un messaggio importante “Non bisogna arrendersi mai!” ed ha gareggiato nonostante i postumi della caduta del sabato. Non stava affatto bene, non era in lizza per il titolo e sapeva benissimo di non poter puntare alla vittoria in quelle condizioni ma ha comunque voluto correre “Il cuore del pilota…” ha detto candidamente.
A Misano Mattia Pasini ha scritto una splendida pagina di sport conquistando il settimo posto nonostante il dolore al bacino. Con la sua luce, forse, ha messo in ombra tutti gli altri protagonisti però ha creato interesse per il CIV. Ora è probabile che chi ha seguito le gare di Misano per Mattia Pasini, inizi a seguire il Campionato Italiano e magari si appassioni, un po’ come succede al GT World Challenge Europe con Valentino. Chi è andato ad Imola per Vale forse seguirà anche Mattia Drudi o Luca Ghiotto.
La speranza, ovviamente, è che l’avventura di Mattia Pasini nel CIV continui e nel migliore dei modi. Il motociclismo, lo sport in generale, ha un bisogno assoluto di personaggi positivi come come “Il Paso”. Ricordiamoci, le stelle illuminano. Chi ha paura delle stelle, chi teme l’ombra, forse, è solo una nuvola.
Foto copertina e primo piano: Marzio Bondi
Marianna Giannoni