Articolo tratto da Mundo Deportivo
“In Formula 1 ho sentito l’odio. Odio per i giornalisti che potevano inventare cose su di me. L’ odio per le persone che non mi sorridevano, l’odio di alcuni piloti … L’odio e l’ego uccidono il talento “. Jaime Alguersuari si è raccontato a Mundo Deportivo.
Recentemente è uscito il suo libro “ Reinvéntate. De la Fórmula 1 a la música” – “Reinventarsi” – Come sono passato dalla Formula 1 alla musica.
Alguersuari è riuscito, infatti, a lasciarsi alle spalle tutto quell’odio per reinventarsi come DJ e produttore musicale.
“Nella vita nulla accade per caso e il mio destino non era nelle gare. Alcuni potrebbero pensare che io sia un talento sprecato, che sarei potuto diventare campione del mondo e ho fallito, ma mi sento privilegiato”.
Jaime Víctor Alguersuari Escudero , figlio dell’ex pilota di moto Jaime Alguersuari senior, è stato uno tra i piloti più promettenti dell’automobilismo mondiale. Cresciuto nel vivaio della Red Bull, ha esordito in Formula 1 nel 2009 su Toro Rosso diventando il più giovane pilota debuttante nella top class. Nel 2011 si è classificato spesso in zona punti terminando il Mondiale al 14esimo posto. A dicembre però è stato licenziato.
“Quando sono stato licenziato dalla Formula 1 per me è stato molto difficile. Psicologicamente non l’ho presa bene. Ero pieno di rancore e vendetta ma con il senno di poi è stata la cosa migliore che mi sia successa”.
Nel 2014 e 2015 ha partecipato per 2 anni al Mondiale di Formula E ma è stato costretto a saltare le ultime due gare del 2015 per uno svenimento dopo il traguardo della gara di Mosca. La FIA ha ritirato al pilota la licenza, in modo che potesse essere sottoposto ai controlli medici necessari. In seguito a questo episodio, ha dichiarato di non essere più attratto dal mondo delle corse, annunciando il suo ritiro.
“Ho creduto tanto al personaggio di Squire che volevo far scomparire l’altro da internet, rinchiudermi a casa mia a Londra e iniziare a comporre ma non mi sentivo veramente me stesso. Nel 2017 sono tornato alla mia città. Avevo bisogno di luce e di colore, perché ciò che percepivo a Londra era freddo e buio. Ora sono felici e in pace con me stesso ed ho trovato il tempo di pubblicare ‘Reivéntate’”.