APRILIA SI PREPARA AL SECONDO APPUNTAMENTO IN QATAR
La doppia gara sullo stesso circuito è una delle novità con le quali il circus della MotoGP ha risposto alle limitazioni generate dalla situazione internazionale. Dopo l’esperienza della scorsa stagione, piloti e team hanno imparato ad affrontare quella che è, nei fatti, una nuova sfida. Il doppio appuntamento presenta infatti delle particolarità uniche: il setup, se possibile, deve spingersi ancora più nel dettaglio, senza trascurare gli ovvi adeguamenti alle mutate condizioni dell’asfalto.
Un lavoro non banale, in particolare per Aprilia che sta ancora esplorando le potenzialità della rinnovata RS-GP. Le risposte del primo GP sono state positive, specialmente per Aleix Espargarò, finito settimo ma avendo portato la sua moto a 5 secondi e 93 centesimi dal vincitore. Mai Aprilia, in tutta la sua storia, era stata così in alto in MotoGP.
Lorenzo Savadori dovrà invece fare tesoro dell’esperienza accumulata durante il primo weekend. Non ancora perfettamente a proprio agio, sia per la mancanza di confidenza con la nuova moto sia per una spalla che continua a limitarlo, Lorenzo continuerà il suo apprendistato cercando di alzare il livello della propria prestazione.
ALEIX ESPARGARO’
“Il primo weekend ci ha dato le risposte che cercavamo. Abbiamo dimostrato, anche a chi era scettico, di avere fatto un passo in avanti in gara così come in prova. Possiamo ancora crescere e il doppio appuntamento qui a Doha ci darà modo di continuare a migliorare la RS-GP. Obiettivi? Trovare qualche decimo in quaifica e aumentare il passo gara. Avvicinandoci ancora ai migliori significherebbe lottare per un risultato importante. Non sarà facile, tutti avranno modo di migliorare risolvendo anche qualche problema incontrato nella prima gara, quindi mi aspetto una competizione ancora più alta
LORENZO SAVADORI
“Anche se la prima gara non è andata come speravamo, per noi era importante raccogliere informazioni sul comportamento della nuova moto. Utilizzeremo quanto imparato lo scorso weekend per impostare il lavoro, sappiamo quali siano i nostri punti deboli ed è lì che dovremo concentrarci. Durante la pausa ho cercato di recuperare quanto più possibile, la spalla pur migliorata rappresenta ancora un limite. Se durante le prove la situazione è gestibile, in gara lo sforzo si fa sentire”.