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Esclusiva – Joan Lascorz “Sogno la Dakar”

Esclusiva – Joan Lascorz “Sogno la Dakar”
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Joan Lascorz lotta come un ghepardo ma a volte, forse, si sente in gabbia. 

“Jumbo” ha una forza straordinaria ,vorrebbe fare tante cose e spesso ci riesce. La vita però non è facile ed il suo sorriso a volte è velato da una percettibile tristezza. 

Joan Lascorz nel 2012 era l’astro nascente del Mondiale Superbike.  Era il pilota della Kawasaki che poco dopo avrebbe aperto il suo ciclo trionfale. Il 2 aprile 2012 l’incidente durante un test ad Imola e la frattura della sesta vertebra cervicale. In un istante è cambiata la sua vita: è diventato tetraplegico, con una lesione piuttosto severa.

L’incidente gli ha tolto tanto ma non la voglia di combattere e di sognare. Anzi. In questi anni ha sempre lottato raggiungendo traguardi straordinari come la vittoria nel Campionato Spagnolo Buggy.  

Joan, oggi qual è il tuo sogno?

 “Sono un gran sognatore, forse con sogni difficili da realizzare. Il mio sogno più grande è combattere per vincere una Dakar. Vorrei avere tra le mani questa possibilità che al momento mi sfugge. Attualmente la Dakar è un progetto economicamente irrealizzabile per me. Il mio obbiettivo comunque è dare vita al progetto Dakar 2020”. 

Il motorsport è parte integrante della tua vita?

“Dal 2014 al 2016 ho lavorato come commentatore tv. Ora il motorsport non fa del tutto parte della mia vita  però mi piacerebbe. Adesso sto iniziando a pilotare un kart adattato per una persona con tetraplegia C6”.

Dopo l’incidente hai vissuto dei momenti drammatici. Superata la prima fase, qual è stato il periodo più difficile?  

“Forse è adesso perché ora vorrei fare tante cose ma non possoVolere non si concilia sempre con potere.  Dovermi affidare a fattori esterni per raggiungere i miei obbiettivi è la cosa che mi pesa di più”.

Qual è stato, invece, il momento più bello della tua “nuova vita”?

“Nel 2016, quando ho vinto il Campionato Spagnolo Buggy SSV. Ho vissuto uno di quei momenti che  credevo di non poter più vivere. Mi sono sentito di nuovo un pilota”. 

Come trascorri le giornate?

“Facendo quelle piccole cose della vita che mi rendono felice il più a lungo possibile. Ho scelto di avere tanti animali e questi mi hanno dato la forza di andare avanti. Gli animali della mia tenuta mi hanno aiutato moltissimo. Ho la fortuna di poter vivere nella stessa casa in cui ho vissuto prima dell’incidente, con la mia compagna Zoraida che mi aiuta molto per le cose quotidiane e con tutti i miei animali”. 

C’è qualche pilota o team manager che ti è stato particolarmente vicino?

“Ci sono state persone che mi hanno aiutato nelle diverse fasi dell’adattamento alla mia nuova vita. In particolare coloro che gestiscono il team Provec: Guim Roda e suo fratello Biel. Mi hanno aiutato molto”.

Dopo l’incidente, quando hai trovato la forza di tornare a sorridere? “L’ho trovata quando ho accettato la mia nuova condizione. Però è un esercizio quotidiano, su cui devo sempre lavorare”. 

Pensi mai alle Paralimpiadi? 

“Al momento no. Però ho ancora tanto “gas” dentro di me”.

Suerte, Jumbo!

Marianna Giannoni