Ciprietti “Dovremmo batterci affinché anche la Moto2 corra al di fuori della Spagna”.
Tra i giovani italiani che sono emersi nel corso degli ultimi anni, uno di questi è senza dubbio l’abruzzese Matteo Ciprietti. Dopo aver trionfato nel 2018 nella Pirelli Cup 600, Ciprietti è passato in pianta stabile nel Campionato Europeo CEV Moto2 con il Team Stylobike. Ciprietti ha concluso la stagione con soli 19 punti, ma con notevoli spunti di crescita.
Matteo, come giudichi la tua prima stagione nel CEV Moto2?
“Ho trovato alcune difficoltà con l’adattamento alla nuova moto, la Kalex è differente rispetto alla Kawasaki che guidavo nel CIV. Sull’asciutto, per fortuna, ho trovato un buon feeling. Ho faticato molto, invece, in condizioni di bagnato, soprattutto ad Estoril. Con il Team abbiamo avuto un punto di svolta a partire dalle gare di Barcellona e di Aragon, che ci ha permesso di avvicinarci al gruppo di testa.”
Hai qualche rammarico?
“Il momento più complicato è stato il round di Jerez. Sono caduto per ben tre volte nel corso del fine settimana. Di cui una durante la gara, all’ultima curva, dopo un contatto con un altro pilota. Questo fa parte del mio processo di crescita, ma già da Valencia siamo riusciti a tornare in top-15. MI dispiace che sia finita la stagione perché stavo crescendo di gara in gara.”
Rispetto al tuo debutto nel CEV a Valencia nel 2018, in che cosa sei maturato?
“Rispetto allo scorso anno ho cambiato radicalmente l’approccio alla gara. Prima facevo molti più errori rispetto ad adesso. Grazie al Team sono riuscito a migliorare molto, ma c’è ancora del margine. Il loro metodo di lavoro è completamente diverso rispetto all’Italia. Mi hanno messo nelle giuste condizioni e sto vedendo i risultati. Con il duro lavoro sono convinto che progrediremo ulteriormente.”
Quali sono le differenze principali tra il CIV e il CEV?
“Il campionato spagnolo è superiore a livello mediatico. Inoltre è molto professionale, dove l’obbiettivo primario èvincere per raggiungere il Mondiale. Nei vari Team ci sono tecnici di livello internazionale e il pilota si guadagna la stima facendo solo ottimi risultati. Nel CIV il livello dei piloti è ottimo, ma l’approccio lavorativo e tecnico è totalmente diverso. Per me il CEV Moto2 è come se fosse un mini-Mondiale, sotto ogni punto di vista.”
Il CEV Moto3 nel 2020 debutterà a Misano. Cosa ne pensi?
“Sono molto contento di questa decisione, nel Campionato Spagnolo lavorano molti tecnici e piloti italiani. Mi dispiace che non vi prenderà parte la categoria Moto2. Sarei stato curioso di mettermi a confronto con gli altri piloti in un circuito che conosco alla perfezione. Dovremmo batterci affinchè anche la Moto2 corra al di fuori della Spagna.”
Il prossimo anno continuerai nel CEV?
“Sarei molto felice di correre nuovamente in questo campionato. Il mio obbiettivo è quello di migliorare in sella alla Kalex e raggiungere, presto, il Mondiale. Siamo in trattiva con il Team Stylobike. Ho ricevuto alcune offerte dal Mondiale SS600 e dal CIV, ma non mi convincono. Voglio restare qui per crescere, in questo momento le derivate di serie non sono quello che voglio.”
Andrea Periccioli