Doriano Vietti Ramus racconta la sua storia
Doriano Vietti Ramus è reduce da un ottimo weekend d’esordio nel CIV SBK a Misano. In passato ha fatto tanta gavetta ed ora alterna moto e lavoro. Suo fratello Celestino Vietti Ramus è in piena rampa di lancio e lui è il suo primo tifoso
Doriano, qual è stato il tuo percorso di crescita?
“Tutto è cominciato a quattro anni con la mia prima minimoto che mi aveva fatto mio padre. Però ho iniziato un po’ più tardi a correre, perché non sapevamo dell’esistenza del CIV minimoto, mentre mio fratello ha iniziato subito.
Dopo due anni lì sono passato alle pitbike, poi dopo qualche brutto infortunio mi sono fermato per più di un anno. Quando sono tornato in forma, quasi per gioco mio zio mi fece provare la sua Suzuki GSX-R 750 a Misano, e mi divertii tantissimo. Allora a fine anno mio padre mi comprò una Yamaha R6, e l’anno successivo andammo a gareggiare nel MotoEstate, successivamente ci iscrivemmo nel Trofeo Italiano Amatori 600 PRO.
In quella stagione lì mi giocai il campionato fino all’ultima gara, perso poi per un punto, conquistando due vittorie e altrettanti podi. L’anno dopo non ci fecero partecipare perché eravamo più veloci rispetto ai tempi standard richiesti per l’ammissione. Allora decidemmo di correre nella Pirelli Cup 1000, dove conquistai un terzo posto in classifica generale.
A fine 2021 abbiamo avuto la possibilità di fare una wildcard nel National Trophy 1000 a Vallelunga, purtroppo però a seguito di una perdita d’olio da parte di un altro pilota non riuscimmo a partire. Però lì ebbi modo di farmi notare da Enzo Chiappello, il team manager della squadra Nuova M2 Racing”.
Com’è stato l’esordio nel CIV SBK?
“È stato un weekend abbastanza tosto, anche perché non ho molti kilometri alle spalle sull’Aprilia, ma abbiamo conquistato un ottimo seato ed ottavo posto. Ovviamente abbiamo ancora molto margine da migliorare, ma sono contento ed ottimista per le prossime gare”.
Quali sono i tuoi obiettivi?
“Essendo il primo anno di CIV, non mi sono prefissato un traguardo da raggiungere. Magari migliorare gara per gara e raggiungere le posizioni che contano, non mi dispiacerebbe giocarmi qualche podio”.
Lavori anche?
“Per passione corro in moto, cercando di allenarmi soprattutto nei weekend. Principalmente come lavoro faccio il meccanico nella ditta di famiglia, siamo una concessionaria e officina di macchine agricole. È abbastanza complicato gestire tutto, ma lo faccio volentieri”.
Che sensazione si prova ad avere un fratello nel Motomondiale? E quando vince?
“È un pò impegnativo se devo dire la verità, anno dopo anno patisco sempre di più guardare le sue gare, ha il cuore a mille. Io e la mia famiglia siamo i suoi primi tifosi, è veramente un orgoglio riuscirlo a vedere in televisione gareggiare nel team di Valentino Rossi. Ce le sognavamo queste cose!”
Emanuele Moscariello
Foto: Salvatore Annarumma