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Formula 1 – Da quali nazioni arriveranno i piloti del futuro?

Formula 1 – Da quali nazioni arriveranno i piloti del futuro?
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Come sarà la Formula 1 del futuro? Da quali nazioni arriveranno i piloti? Un tempo c’erano tanti italiani e brasiliani in griglia, poi inglesi, francesi, tedeschi… Nelle formule minori stanno brillando  alcuni giovani provenienti da nazioni che non hanno mai avuto alcun pilota in Formula 1.

In Formula 2 il pilota rivelazione dell’anno è senza dubbio il cinese Guanyu Zhou, settimo in classifica generale e primo tra rookies. La Cina non ha mai avuto un pilota in Formula 1.  Zhou è il pupillo della Renault Sport Academy e non è da escludere che possa approdare in Formula 1 già nel 2021.

Ultimamente stanno brillando anche vari piloti giapponesi. Il Giappone ha già avuto alcuni piloti in Formula 1 ma la loro presenza suscita comunque curiosità.

In F2 gareggiano Nobuharu Matushita e Marino Sato, figlio di Takuma, pilota che conquistò alcuni risultati di rilievo in Formula 1 con la BAR-Honda e vinse poi la 500 Miglia di Indianapolis.

Una nazione storicamente assente dalla massima categoria è invece la Norvegia. Pur confinando con Finlandia che ha tuttora 2 piloti in Formula 1, in questa nazione la passione per l’automobilismo è meno accentuata.     

Ultimamente sta emergendo però il norvegese  Dennis Hauger, 16 anni e grande protagonista del Campionato Italiano di Formula 4 e del Campionato Tedesco F4. Dennis è uno degli junior più promettenti nell’attuale vivaio Red Bull.

 Dennis Hauger

Arriva dalle Barbabos Zane Maloney, 15 anni ed attualmente in testa al Campionato Britannico di F4. Era veloce già nei kart e proviene da una famiglia di piloti. Suo nonno, suo padre, i suoi due zii e due cugini gareggiano in auto. E’ uno tra i giovani di punta del Team Carlin ed il suo obbiettivo è emulare Lando Norris, un pilota lanciato proprio dal team inglese.

Discorso a parte per la Russia. Non si può generalizzare, ci sono alcuni giovani russi veramente veloci e meritevoli ma la maggior parte si fa strada grazie agli ingenti capitali di famiglia.

Marianna Giannoni