Leo Turrini, Guido Schittone, Mario Donnini, Giorgio Terruzzi, Luca Budel, Carlo Vanzini … Sono i primi giornalisti che vengono in mente e che si sono schierati apertamente con Sebastian Vettel.
Sono giornalisti autorevoli, forse i più autorevoli del panorama italiano ed internazionale. È palese che ieri la Ferrari abbia subito un torto anche se c’è sempre qualche bastian contrario, anche tra i giornalisti.
“Così si uccide la Formula Uno” – scrive Leo Turrini – “Vado giù duro perché è una offesa alla cultura dell’automobilismo la sanzione costata la vittoria a Seb Vettel. Non capisco, francamente, cosa potesse fare il tedesco al quarantottesimo giro. Doveva sparire dalla pista? Svanire per non infastidire Hamilton?”.
Dello stesso avviso Guido Schittone che scrive su Facebook “Se si penalizzano certe azioni meglio smetterla con le corse e darsi ai pellegrinaggi”. Duro anche Luca Budel “La penalizzazione di Vettel è ridicola: la Mercedes non ha bisogno di aiutini. La decisione dei giudici toglie credibilità all’ambiente e racconta lo scarso peso politico della Ferrari”.
Terruzzi, nelle sue pagelle, è impietoso con Emanuele Pirro “Voto 2 a Emanuele Pirro. Dispiace dirlo perché trattasi di persona di prim’ordine. Ma penalizzare Vettel dopo una corsa così, dentro un campionato così, significa aver perso di vista l’universo intero”.
Autosprint
Mario Donnini di Autosprint “Niente cerchiobottismi, posizioni ambigue, felpate o acquattate nell’ombra. AUTOSPRINT va in edicola con una cover che parla chiaro e che più schierata non potrebbe essere: NON VOGLIAMO UNA F.1 COSI’.
Noi non siamo contro Emanuele Pirro e gli steward. Noi non siamo con chi giudica i giudici, ma preferiamo chi mette in discussione i principi dettati ai giudici. Noi non siamo a priori pro Ferrari e non siamo a priori contro la Mercedes. Noi non adombriamo complotti o biscotti..
NOI SIAMO per una F.1 che rispetti il Motorsport come disciplina estrema. SIAMO per una F.1 che salvaguardi il diritto di chi guida a difendersi e ad attaccare laddove non arrechi danni intenzionali al rivale. NOI SIAMO per una F.1 che rispetti chi coltiva l’hard racing e siamo per una F.1 che non divenga il mondialino di chi sa fare il compitino correndo perbenino. I piloti in gara possono e devono essere duri e bastardi, a patto di non fare e non voler fare del male a nessuno. Chi vuole una disciplina per voci bianche, si dia alla lirica”.
E-Motors va spesso controcorrente oggi concorda pienamente con il pensiero comune. Il motorsport è passione, è agonismo, è ardore… Se lo si trasforma in una partita di scacchi è destinato a morire.
Marianna Giannoni