La Formula 1 non è più uno sport, bisogna prenderne atto. Dal paddock del Brasile arrivano voci che fanno riflettere. Sembra che Nicholas Latifi per gareggiare in Williams nel 2020 porti in dote 30 milioni di euro. Questa cifra è decisamente la più alta mai sentita. In confronto gli 8 milioni di Orlen per Kubica sembrano pochi spiccioli.
Latifi però non è il figlio di papà più ricco. Il russo Nikita Mazepin lo è molto di più. Sembra che suo padre abbia un patrimonio di oltre 7 miliardi di dollari e sia fermamente intenzionato ad investire nella Mercedes. Già quest’anno Nikita ha fatto un test con il team Campione del Mondo nonostante non abbia mai brillato per il suo talento. Nel Mondiale di Formula 2 attualmente è 18esimo con appena 10 punti.
E Luca Ghiotto?
Luca è italiano e qui nessuno ha budget milionari quindi l’anno prossimo gareggerà in GT3. Nel corso della sua carriera ha dimostrato di essere veloce, anzi, velocissimo. Nelle formule minori ha battuto piloti oggi in Formula 1 ed anche quest’anno è stato autore di splendide prestazioni lottando a lungo per il titolo. La Formula 1 resterà però un sogno per Ghiotto.
Oggi sono rarissimi i piloti che riescono ad arrivare in Formula 1 solo grazie al loro talento. Qualche piccola eccezione c’è come Leclerc che non aveva soldi ma la fortuna d’incontrare un manager di altissimo livello quale Nicolas Todt, figlio del Presidente FIA. Stesso discorso per Giovinazzi che è riuscito ad approdare in Formula 1 grazie al top manager quale Enrico Zanarini.
Ora comunque sta iniziando una nuova epoca. Terminata quella dei piloti con gli sponsor, è iniziata quella dei figli dei miliardari. Stroll, Norris, Mazepin, Russell, Latifi… è questa la nuova generazione. Certo, alcuni di loro hanno anche talento, però lo sport è un’altra cosa.
Marianna Giannoni