Simone Agazzi è entrato nell’Olimpo del motociclismo internazionale. Il pilota bergamasco, classe 1976, ha una brillante carriera alle spalle e quest’anno ha conquistato il risultato più prestigioso. È salito sul terzo gradino del podio all’Africa Eco Race alle spalle dell’inossidabile Alessandro Botturi e di Pal Ander Ullevålseter.
Lo abbiamo intervistato al ritorno dall’Africa.
Simone, ti presenti?
“Sono principalmente il papà di due bambini di 4 e 6 anni e sono concessionario Honda con un azienda che conta su una forza lavoro di 10 persone competenti e di fiducia. Sono il team manager della squadra per cui gareggio: aiuto diversi piloti noleggiando le moto per le gare e fornendogli l’assistenza. Mi alleno nei pochi ritagli di tempo disponibili e sono un pilota professionista di livello medio alto. Ho l’hobby della caccia ma non la pratico assiduamente”.
Facciamo un passo indietro. Quando hai iniziato a gareggiare?
“Ho cominciato a 14 anni, nel trial, assieme ad un grande campione scomparso quale Diego Bosis. A 18 anni sono passato al motocross poi ho praticato enduro, fino al 2015, anno in cui ho intrapreso la mia avventura nei rally, grazie alla spinta del mio Motoclub: il Fast Team”.
È subito sbocciato l’amore per la Dakar?
“Nel 2016 ho partecipato alla mia prima Dakar in Argentina ma sono stato sfortunato ed ho commesso qualche errore di troppo, dando il gas nei momenti sbagliati. Non mi sono dato per vinto e sono tornato l’anno dopo, con una Honda ufficiale. Nel 2017 sono risultato il miglior italiano alla Dakar conquistando il 32esimo posto finale: è stato molto emozionante arrivare a Buenos Aires con il tricolore, davanti a milioni di persone. In quel momento è nata l’ idea di costruire e testare una moto Honda su base CRF450 Red Moto di serie, metterla in vendita e fornire assistenza per le gare”.
Dalla Dakar all’Africa Eco Race il passo è breve. Chi ama la Dakar non può che rimanere affascinato dall’AER che si corre sui percorsi della leggendaria Parigi – Dakar.
“Nel 2018 ho partecipato alla mia prima Africa Eco Race conquistando alcune vittorie di tappa però ho avuto alcuni problemi tecnici che mi hanno impedito di puntare al podio. Nel 2019 sono arrivato pronto, con un buon bagaglio di esperienza, con tutti gli accorgimenti necessari ed ho conquistato il podio tanto ambito”.
Programmi futuri?
“Al momento ho in calendario l’ Hispania Rally, il Merzouga Rally, il Mondiale Rally in Marocco, l’Europeo Rally e l’ Italiano Rally. Per gennaio 2020 devo ancora decidere se partecipare all’ Africa Eco Race o alla Dakar”.
Marianna Giannoni