La prima della MotoE motorizzata Ducati è più che positiva
Il primo vero mondiale della MotoE, visto che l’edizioni precedenti erano Coppe del Mondo, si può ritenere più che positivo. La prima stagione motorizzata Ducati ha dato segnali incoraggianti, con tempi che si sono abbassati, come a scendere è stato il peso delle moto. Il format del weekend anche ha convito di più, lasciando la domenica solo alle tre classi endotermiche, concentrando al sabato gli occhi sulla serie elettrica con le due gare. Una subito dopo le qualifiche della MotoGP ed una dopo la gara Sprint della classe regina. Insomma, i segnali per guardare al futuro ci sono, ma c’è anche da lavorare molto per migliorare il progetto.
Casadei il vero primo campione del mondo della categoria
Mattia Casadei sul circuito di Misano ha conquistato il primo iride mondiale dellaclasse, dopo una stagione che lo ha visto sempre nelle posizioni di vertice. Il riminese ha centrato anche il suo primo titolo mondiale. La nuova denominazione a campionato, non toglie nulla ai precedenti vincitori, ma serve ad aprire a una nuova era. Casadei che ha corso come portacolori del Team Pons, può vantare anche di essere l’ultimo campione di questa prestigiosa scuderia, visto che Sito Pons chiuderà i battenti della sua creatura a fine anno. Mattia ha vinto conquistando 5 vittorie e centrando per altre 3 volte il podio. Questo è l’albo del campione alla fine del suo trionfale 2023 in MotoE.
La serie ha visto tra le sue file, sempre più campioni e sempre più piloti di alto livello. Una cosa che era prevedibile, dato che con l’avvento di Ducati molti suoi piloti avrebbero corso in tale categoria. Il numero degli italiani è stato molto considerevole, ben 9 piloti presenti in tutto l’arco della stagione al quale va aggiunto Andrea Migno per il round di San Marino. I campioni non sono mancati come dicevamo, dagli ex vincitori della Coppa MotoE, Jordi Torres e Matteo Ferrari, agli Eric Granado e Randy Krummenacher, che non hanno vinto ma le loro doti sono famose a tutti. Nomi non a caso, al quali vanno aggiunti Andrea Mantovani e Nicholas Spinelli, capaci di conquistare almeno un successo in stagione.
Ducati ha dato segnali positivi e le gare sono state gradevoli
Il lavoro di Ducati è stato molto significativo, la V21L è promossa a pieni voti. La prima moto è sempre la più difficile, perché deve aprire al nuovo e quindi si può rilevare tranquillamente un buco nell’acqua. Questo non è stato, la moto elettrica di Borgo Panigale ha visto i tempi della MotoE scendere, tanto che ora la serie gira tranquillamente al disotto dei tempi della Moto3. Certo, le gare hanno una durata molto più corta, ma la potenza è sicuramente cresciuta, facendo così aumentare lo spettacolo. I piloti si sono trovati bene, anche grazie al peso che è sceso sensibilmente. Il peso ora, si aggira sui 225 kg, molto ancora, ma va considerato che le batterie che porta hanno un volume considerevole.
Il calendario ha visto i centauri e i Team sfidarsi per 8 round per la bellezza di 16 gare il che è stato positivo. Le gare si sono svolte tutte in Europa, seguendo il motomondiale dalle tappe che vanno dalla Francia a San Marino. Le gare sono state molte volte equilibrate, tenendo gli appassionati incollati allo schermo, grazie alle battaglie di vertice. I sorpassi sono ancora da calibrare con la massima cura, dato che come abbiamo detto, il peso è ancora importante. La due gare inserite tutte al sabato, hanno sicuramente aiutato lo spettacolo del finesettimana ai presenti nei vari circuiti. Gli spettatori si sono trovati con due gare e mezze (vista la Sprint della MotoGP) già nella giornata del sabato, così da non dover sorbire una giornata di sole prove.
La crescita deve essere l’unica costante della MotoE
Il lavoro da fare è ancora tanto, il peso va ridotto, dato che una MotoGP si aggira sui 157 kg. Inoltre, il calendario deve avere più uscite, andando oltre il vecchio continente. I problemi di logistica sono il vero punto, ma sé la categoria riuscirà a salire di valore, allora si potrà pensare ad uscite in Oriente e oltre Oceano. Un calendario in stile SBK non sarebbe affatto male, sempre 2 gare a weekend ed un numero di dodici tredici uscite stagionali.
La sfida contro la FormulaE è stata sicuramente vinta, visto che già dalla sua nascita, la vena sportiva della MotoE è emersa subito. Dorna ha capito sin da subito, che non doveva essere una promozione per la mobilità sostenibile, ma un vero e proprio campionato dove i piloti facciano i piloti fino in fondo. Il 2023 della categoria elettrica è promosso, ora ci aspettiamo un grande lavoro per il 2024, sia dagli organizzatori che da Ducati, che dovrà cercare di fare un salto ancora più grande.
Riccardo Ventura