“Ciao Marianna, sono Marco. Ho visto una tua chiamata sul cellulare. Non ti ho risposto perché mi stavo allenando, hai bisogno?” Marco Simoncelli ai tempi del Mondiale Moto 125 e 250 era così. Richiamava sempre i giornalisti.
A livello locale c’eravamo io per il Resto del Carlino, Matteo Miserocchi per il Corriere Romagna e Stefano Dolci per la Voce di Romagna. Sic era sempre gentilissimo. Promosso in MotoGP, logicamente aveva meno tempo per noi ma era sempre, comunque, cordiale. L’ultima volta che l’ho visto di persona mi ha offerto un panino con la mortadella nel camion del suo team a Misano, per rifocillarmi in attesa dell’intervista.
Il 23 ottobre 2011 ero al Mugello. Ero l’addetta stampa del Bike Service che si giocava il titolo italiano supersport con Roberto Tamburini, un pilota che conosco fin da piccolo ed ho sempre considerato come un fratellino. All’improvviso il gelo! Nessuno aveva il coraggio di proferire parola, men che meno ai piloti. Cosa facciamo gli diciamo che è morto Marco? Ci guardiamo negli occhi, senza parlare. Tutti i ragazzi del CIV conoscono il Sic. Nessuno parla ma tutti sanno.
Come possono scendere in pista sapendo che è appena morto Marco? Speriamo, in cuor nostro, che decidano di annullare le gare. Siamo in pista ed abbiamo paura che i “nostri” piloti non abbiano sufficiente lucidità. Non le annullano. The show must go-on. È l’ultima gara di campionato e ci sono i titoli italiani ancora da assegnare.
La tensione è forte. Si cerca di fare finta di nulla, perfino di sorridere, di nascondere una verità troppo dolorosa per tutti. Il peso ci opprime ma, dai, pensiamo al titolo italiano, pensiamo alla sfida Tamburini – Dionisi. Tambu fa una gara perfetta, sta vincendo, ma non si accorge che manca ancora un giro alla bandiera a scacchi, toglie il gas e getta alle ortiche il titolo italiano. Ho sempre pensato che non sia stato un semplice errore ma che per lui, inconsciamente, fosse troppo difficile essere felice in un giorno d’immenso dolore. Anche nelle altre gare ci sono stati tantissimi errori. I piloti non sono dei robot.
Personalmente ci ho messo diversi giorni prima di metabolizzare la morte di Marco Simoncelli, quasi degli anni. Poi un giorno ho ritrovato per caso la vecchia foto che avevo scattato al Sic a casa sua ed un audio che ho girato ai colleghi di FanPage e potete sentire qui. https://youmedia.fanpage.it/video/ak/ViiiQOSwVuP9XX52
Marianna Giannoni