MotoGP e F1, le gare stanno diventando troppe?
La stagione appena finita di MotoGP e di F1 ci mette davanti a delle domande. Le domande sono molto semplice, le gare stanno diventando troppe? Il calendario ha bisogno di così tante tappe? I meccanici ma anche gli stessi piloti, gli comporta qualcosa a livello fisico e mentale? Domande importanti, che però non fermano Dorna e Liberty Media nell’accordarsi con altri Stati, per allungare le stagioni. Molte sono state le critiche rivolte alle due organizzatrici, che però non sembrano voler fare un passo indietro. Cerchiamo quindi noi di rispondere a queste domande, vedendo da una parte le società che organizzano tali campionati, e dall’altra gli addetti ai lavori.
Un calendario troppo lungo può nuocere sugli addetti ai lavori
Quando si parla di un campionato con 20 o 23 gare, si pensa solo ai piloti, senza pensare ai meccanici e chi è dietro le quinte. Ovvero quelli che arrivano per primi in circuito, e vanno via per ultimi. Un aumento di gare comporta uno stress notevole, già quest’anno le denunce sono state tante, e si sono viste anche delle sviste importanti. Gli errori duranti i PitStop in F1 sono stati molti, ora possibile che la percentuale si sia alzata così di colpo? Non è che forse le troppe ore possono aver gravato sulla lucidità dei meccanici? Anche in MotoGP gli errori dei meccanici sono aumentati, basta pensare all’errore grossolano in Giappone, da parte dei meccanici Aprilia sulla moto di Aleix Espargaro.
Tutto ciò può essere una coincidenza ci mancherebbe, ma si li errori sono aumentati in maniera esponenziale, qualcosa di fondo c’è. Toto Wolf, Team Principal Mercedes, ha dichiarato che insieme alle altre scuderie di F1 stanno cercando un accordo sulle ferie per i dipendenti. Giorni di libertà totali, da passare con la famiglia, accordati precedentemente e per tutti. Visto che il campionato finisce a novembre, ma già ad aprile dell’anno successivo rinizia. Questo significa, che il tempo per riposarsi non c’è. Inoltre, c’è il problema della logistica, con calendari che mettono tappe europee e poi in altri continenti, in maniera sfalsata, causando non pochi problemi alle scuderie.
Le società organizzatrici MotoGP e F1 si muovono per lo spettacolo
Dorna che gestisce la MotoGP e Liberty Media che gestisce la F1, sanno come si guadagna e vogliono aumentare lo spettacolo. Lo spettacolo di avere un calendario così ricco piace agli spettatori, ma soprattutto andare in più Stati significa avvicinare più persone possibili. Business detto in parole povere, ma anche accontentare ciò che la domanda chiede. Brutale da dire, ma la verità è che ogni azienda ha come obiettivo il guadagno, e vedendo ciò che vuole il mercato, essa si adegua di conseguenza. Qualcuno dirà e lo sport? Lo sport purtroppo oggi giorno, ma anche in passato, si muove seguendo queste logiche.
Le due società stanno cercando anche di cambiare il format del weekend, eliminando un venerdì di sole sessioni libere. Tutto ciò perché? Per aumentare gli ascolti nel finesettimana, e soprattutto per portare più persone in circuito già dal venerdì. Una richiesta questa, che viene anche dagli autodromi, che per ospitare eventi di tale portata, pagano agli organizzatori non poco. Tutto ciò ha portato alle Gare Sprint, che forse non piacciano, ma alla fine fanno aumentare l’audience. Gare Sprint che sono state rigettate soprattutto dai piloti e meccanici, visto che va a toccare il lavoro di preparazione alla gara tradizionale della domenica. Togliendo dati, che possono essere utilissimi alla scuderia.
Una via di mezzo non si può?
La domanda, quindi, è perché non trovare un accordo tra le parti, visto che ad oggi non c’è stato. Tutti sappiamo che Dorna ha agito da sola sulle Gare Sprint della prossima stagione, senza avvisare i Team della MotoGP. Questo ha scatenato un polverone non da poco. Il format pensato da Liberty Media invece non convince le scuderie, che, come detto, non riescono a sistemare i dettagli poi per la gara, per fare una Sprint che porta pochissimi punti. Le gare anche sono tante, come dicono gli addetti ai lavori, ma perché non tornare a disputare 16 o 18 gare? Una soluzione per accontentare tutti gli Stati si potrebbe trovare, magari facendo calendari che aiutino la logistica, e che le tappe si alternino negli anni. Questo è un pensiero certo, ma la situazione che si sta creando, rischia di portare ad una spaccatura.
Riccardo Ventura
Foto: MotoGP.com