Niccolò Canepa è tra i piloti più attesi del Mondiale Moto E. A metà marzo si svolgerà un’importante sessione di test che consentirà di delineare i valori in campo. Al momento è impossibile dire chi siano i favoriti.
Niccolò Canepa ha 30 anni e un curriculum sportivo chilometrico. Nel 2007, a 19 anni, ha vinto la Coppa del Mondo Stock 1000 e nel 2009 è stato promosso in MotoGP. Successivamente ha gareggiato in Moto2 e nel Mondiale Superbike ma ha raggiunto la vera consacrazione internazionale nel 2007, vincendo il Mondiale Endurance. Gareggerà nel Mondiale Moto E con l’ LCR-E Team. In squadra con lui Randy De Puniet.
Niccolò, quali sono le tue prime impressioni sulla Moto E?
“Dopo i test di Jerez, a novembre, sono rimasto impressionato dalle prestazioni della MotoE. Devo dire che Energica ha fatto veramente un ottimo lavoro. Per il momento è molto difficile capire i valori in campo perché è una categoria completamente nuova e le moto richiedono uno stile di guida diverso dalle moto tradizionali. I più veloci ad adattarsi saranno i piloti che poi vedremo lottare per la vittoria e spero di essere uno di questi! Sicuramente Cecchinello ha messo insieme un team con dei tecnici fantastici e questo mi aiuterà”.
La Moto E è un trampolino di lancio per tornare nel Motomondiale?
“No, non ho scelto di correre in MotoE per tornare nel Motomondiale! Sono realista, penso di avere già avuto le mie occasioni e adesso sono veramente contento della piega che ha preso la mia carriera”.
Nell’endurance?
“Certo, continuerò come pilota ufficiale Yamaha nel Mondiale Endurance. Qua l’obbiettivo è sicuramente vincere il Mondiale. Abbiamo tutte le carte in regola per poter ambire a questo risultato. Mi sono letteralmente innamorato delle gare endurance. Essere il primo italiano della storia a vincere il Mondiale Endurance mi rende veramente felice. Le gare sono dure, ma le sensazioni che provi quando tagli il traguardo di una 24 ore al primo posto sono incredibili. Sono contento pero di poter correre anche in Moto E e di essere il collaudatore Yamaha in Superbike. Cosi continuo a fare anche gare sprint e a guidare una Superbike ufficiale”.
Diamo uno sguardo al passato, alla tua esperienza in MotoGP. Eri arrivato alla classe regina troppo presto e ti eri in qualche modo “bruciato”?
“In parte sì ma sicuramente ci sono altri fattori che hanno giocato a mio sfavore. In quell’anno ho corso con quella che è stata definita “la peggiore Ducati di sempre” e questo non ha aiutato. Comunque penso che tantissimi piloti abbiano faticato il primo anno di MotoGP ma purtroppo non ho avuto la possibilità di poter fare un secondo anno e dimostrare il mio reale valore. Non conoscevo 8 circuiti del campionato e nonostante ciò sono stato più di una volta nella top 10 in gara. È comunque un capitolo chiuso e mi piace guardare avanti. Sicuramente è stata un’esperienza incredibile, sia sotto il profilo umano che sportivo”.
Cosa ti è mancato per sfondare realmente in MotoGP e nel Mondiale Superbike? Qualche rimpianto?
“Per carattere non sono uno che si piange addosso. Se guardo indietro ho un titolo Mondiale Endurance, la Coppa del Mondo Stock 1000, ho corso in MotoGP e sono finito 4 volte secondo in diversi campionati del mondo. Ho diviso il box con Campioni come Bayliss e Stoner, ho tantissimi ricordi incredibili e tante pagine ancora da scrivere. Non posso dire che la mia carriera sia stata perfetta, ma sono contento di quello che sto facendo e cerco sempre di migliorarmi ed imparare dai miei errori”.
L’emozione più bella della tua carriera?
“Senza dubbio la vittoria della 24 ore di Le Mans. È una gara che è piena di tradizione, di sacrificio e di vero spirito di squadra”.
Progetti futuri?
“Penso che il mio futuro sia nel Mondiale Endurance e, perché no, in MotoE. Ho tutti gli anni delle proposte per tornare nel Mondiale Superbike ma con moto che non mi permetterebbero di lottare per i risultati che contano. Ho già buttato via troppe stagioni in situazioni simili e preferisco correre in un campionato dove so che posso lottare per la vittoria!”.
Stai lavorando anche come coach?
“Lo scorso anno ho fatto da coach a Riccardo Rossi che quest’anno debutterà nel Mondiale Moto3 con Gresini. Ho fatto esperienza in questo campo: mi è piaciuto molto lavorare con un ragazzo giovane e vedere che è riuscito ad arrivare al Motomondiale. Sto anche facendo da coach ad Alex Lowes nel Mondiale Superbike. Mi piace molto lavorare con lui che ha una determinazione incredibile. Ho studiato diversi metodi molto efficaci per aiutarlo in pista e sono sicuro che in questa stagione si vedranno i risultati!”.