Rins il cowboy che serviva alla Honda
La gara della MotoGP ad Austin è stata segnata dalla vittoria di Alex Rins, che ha riportato al successo la Honda. Una vittoria inattesa, quasi quanto la caduta di Francesco Bagnaia a metà gara. Tanti i colpi di scena accaduti sul circuito texano, anche nelle categorie minori. Qualcuno aveva paura che il motomondiale potesse diventare noioso, ma questo inizio di 2023 ha detto tutt’altro. Riscopriamo insieme ciò che la pista ci ha narrato, ripartendo proprio dal risultato finale.
Rins ed Austin un amore che non finirà mai
La prima vittoria in MotoGP di Alex risale al 2019 quando era in Suzuki, arrivata proprio sul circuito di Austin. Lo stesso circuito gli ha dato la prima gioia con la Honda, un successo come detto inaspettato, ma che rende felice anche l’Italia. Il pilota spagnolo corre con il Team di Lucio Cecchinello, che ha sempre creduto nel progetto della casa di Tokyo, non abbandonandola nemmeno nei momenti più duri. Il pilota è stato capace di restare con Bagnaia, fino a quando l’italiano non è caduto ed egli è scappato via. Una fuga che lo ha condotto sino alla bandiera a scacchi. Inutile la rincorsa di Luca Marini e Fabio Quartararo, che hanno completato il podio.
La Honda non vinceva da Misano 2021 con Marc Marquez, un digiuno lunghissimo che doveva essere spezzato, per ridare fiducia ai nipponici. Rins invece, diventa il primo pilota dopo 5 anni a vincere con la casa giapponese, a non chiamarsi Marquez. L’ultimo volta fu Argentina 2018, con Cal Crutchlow proprio del Team di Cecchinello. Una rondine ovviamente non fa primavera, per questo Honda deve sfruttare a livello motivazionale la cosa. Gli altri hondisti non hanno nemmeno finita la gara, infatti sia i piloti ufficiale Joan Mir e Stefan Bradel sono caduti, come è caduto anche il compagno dell’iberico Takaaki Nakagami. La cosa ovvia è che ora è Rins la vera prima guida per Honda, che proprio in questo finesettimana aveva bocciato il nuovo telaio.
Marini che gioia, Bagnaia che disastro. Le cadute invece sono troppe
Lo abbiamo detto, Marini e Quartararo hanno completato il podio. Luca ha raggiunto per la prima volta questo traguardo in MotoGP, con un secondo posto di spessore. L’italiano è stato bravo a risalire durante la gara e nel finale ha passato Quartararo. La rincorsa alla vittoria era difficile e il traguardo che si stava raggiungendo era troppo importante. Quartararo giunge terzo mettendosi alle spalle la rovinosa caduta del sabato in gara sprint. Il francese non è mai parso in lotta per la vittoria, anche sé dopo la caduta di Pecco ha cercato di ricucire lo strappo con il primo. Il risultato finale però a detta sua, non risolve i tanti problemi della Yamaha.
La pista del COTA ha riportato alla luce i soliti problemi, o meglio dire i soliti guai per Bagnaia. Il campione del mondo cade al serpentone mentre si trovava primo. Egli non era totalmente in controllo della gara, visto che aveva il rivale alle spalle, ma sembrava in grado di poter gestire il tutto. Pecco a detta sua non si spiega la caduta, che però c’è stata. Le cadute in gara sono state tantissime, tanto che a finire la gara sono stati in tredici su ventidue partecipanti. Esce da questo round ancora da leader del mondiale Marco Bezzecchi, sesto al traguardo. Marco ora guida il campionato con 11 punti proprio su Francesco e 17 su Rins.
Acosta batte Arbolino, prima vittoria in Moto3 per Ortolà
La gara della Moto2 è stata ricca di emozioni, con Pedro Acosta che vince su Tony Arbolino dopo un estenuante duello. I due si sono dati battaglia, con lo spagnolo che ha superato nelle battute finali l’italiano. Tony resta leader con 7 punti di margine proprio su Acosta. La gara della Moto3 è stata un vero rodeo, con Ortolà che sbaglia all’inizio ritrovandosi indietro e non si da per vinto. Lo spagnolo si fa largo a suon di sorpassi e vince la sua prima gara nel motomondiale. Ora la MotoGP tornerà in Europa, con il vecchio continente che dovrà far tornare il sorriso a tanti, a cominciare dal campione in carica.
Riccardo Ventura
Foto: MotoSan