Nicolò Bulega e Stefano Manzi. Entrambi sono stati sottoposti ad un intervento e devono disertare il Gran Premio delle Americhe. Gli rivolgiamo un grande augurio di pronta guarigione pubblicando una loro intervista del 2011.
da – Il Resto del Carlino, Settembre 2011
Hanno 12 anni e sembrano già piloti professionisti. Stefano Manzi e Nicolò Bulega frequentano la seconda media ma domenica, alla vigilia della prima campanella, hanno festeggiato il titolo italiano con una gara di anticipo rispettivamente nella MiniGP classe Senior 70 e Junior 50.
Stefano Manzi vive a Sant’Ermete, nell’entroterra riminese, quest’anno ha vinto 8 gare su 10 “E’ il mio secondo tricolore– racconta – l’anno scorso avevo vinto quello della Junior 50. Sono molto felice, questo risultato è il frutto di un grande impegno. Mi alleno 5 volte a settimana e il week-end partecipo alle gare. Mi piace moltissimo andare in moto ma adesso devo anche studiare altrimenti i miei genitori si arrabbiano”.
Quali sono i tuoi programmi per l’anno prossimo?
“Sono iscritto alle selezioni della Red Bull Rockies Cup. Spero di venire promosso tra i 30 ragazzi più promettenti a livello mondiale e di poter partecipare a questo campionato che si svolge su 8 circuiti europei in concomitanza con la MotoGP”.
Il tuo pilota preferito?
“Marco Simoncelli, mi piace per come guida e per i risultati che riesce ad ottenere”.
Nicolò Bulega abita a San Clemente, è tifoso Valentino Rossi ed ammira Loris Capirossi anche se quando il campione di Borgo Rivola vinceva i titoli mondiali lui non era ancora nato.
“Capirossi è un amico di famiglia – spiega Davide Bulega, suo padre – e gli ho raccontato i suoi successi. Nicolò è nato nel paddock. Io sono stato prima pilota poi team manager e quindi ha frequentato l’ambiente fin da piccolissimo. Molti se lo ricordano: era quel bambino biondo che scorrazzava tra i box del CIV con una minimoto”.
Bulega quest’anno ha vinto prima l’ Europeo e poi l’Italiano. L’anno prossimo gareggerà nel Campionato Mediterraneo 125 PreGP in Spagna. “Prima di pensare alla gare però deve studiare – sottolinea suo babbo – se non va bene a scuola niente moto, io e mia moglie siamo stati chiari, quindi è costretto ad impegnarsi. Come pilota e team manager io ho fatto molti errori ma sbagliando s’impara e come padre farò il possibile perché non li commetta mio figlio”.
Proprio a suo padre e a sua madre Nicolò ha dedicato i primi pensieri domenica dopo aver conquistato il titolo tricolore “Sono felicissimo di avere vinto il campionato – ha detto Nicolò – Ringrazio i miei genitori e tutto il team RMU che mi ha messo a disposizione un’ottima moto. Volevo a tutti i costi vincerlo con una prova d’anticipo e ci sono riuscito. Bellissimo! E’ stata una stagione intensa, in un campionato di alto livello, adesso devo pensare ai libri poi l’anno prossimo sarò in Spagna per una nuova avventura”.
Marianna Giannoni