Dopo i primi due round in Australia e Tailandia, la Superbike arriva finalmente in Europa sul tracciato di Aragon, in Spagna.
Primi appuntamenti dominati da Bautista con la Ducati. Se Rea e la Kawasaki restano protagonisti, anche la Yamaha arriva spesso e volentieri sul podio.
Chi manca quindi all’appello? Una su tutti Honda. La casa giapponese partiva con ambizioni altissime, per ora disilluse. La moto non offre prestazioni di rilievo, e Camier, Kyionari e Delbianco sono costretti ad una lotta distante dal podio.
Honda vuole tornare al primo posto delle classifiche ed urge un grosso salto di qualità, perché la concorrenza fa tutto tranne che aspettare. La grinta di Camier per ora poco può fare, tant’è che ha rimediato solo ritardi dalla vetta, scivolate ed infortuni. Il ruolo di Kiyonari invece è diverso. L’esperto giapponese non detiene le doti velocistiche del compagno di squadra, ma al team questo interessa relativamente.
Kiyonari è stato messo proprio da HRC nel box per poterne sfruttare le tante competenze maturate in ogni tipo di campionato. La cosa negativa restano i risultati.
Delbianco, al debutto nella categoria Superbike, ha accumulato esperienza preziosa durante le prime gare della stagione. Un’esperienza che vorrebbe sfruttare questo weekend su una pista che già conosce. Alessandro è il meno esperto ed il più giovane dei tre piloti Honda.
L’italiano ha grande talento e voglia di fare, con il bisogno di accumulare chilometri. In Australia è caduto, buone prestazioni invece in Tailandia. Per lui ogni uscita è una novità, la stoffa c’è e dei piloti Honda, ed è sicuramente quello al quale mettere meno pressione sulle spalle. Insieme ai suoi tecnici cercherà di migliorare sia le sue prestazioni in sella alla Honda CBR1000RR SP2 che i suoi risultati in gara. La stagione dunque è appena cominciata ma in casa Honda già si desidera la moto di serie nuova, base di quella da corsa 2020.
Andrea Periccioli